Il digitale non è un posto per Donne?

Che bello scoprire che uno studio Bocconi e Plan International, con il supporto di Fondazione Unicredit, mette il nostro paese ben al di sotto della media Europea e davanti solo a Grecia, Romania e Bulgaria per “parità digitale di genere”. Come mi viene da urlare leggendo questa notizia, le nuove tecnologie sono uno dei più grandi cardini della nostra società al momento è davvero orribile specialmente a seguito di questo periodo sconcertante di Covid che dal 30 Gennaio 2020 momento in cui sono comparsi i primi due casi in Italia istante dal quale alle donne è stato chiesto di fare il sacrificio secondo me più grande del mondo. Ma andiamo avanti.

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C’è un lavoro della commissione europea che mostra che in Europa solamente 24 laureate su mille hanno una specializzazione in tecnologie dell’ informazione e della comunicazione, di queste solamente sei riescono a trovare lavoro nel digitale, dove complessivamente gli uomini sono il triplo a dispetto delle colleghe.

Ma abbiamo voglia di andare ad analizzare davvero cosa in questo ultimo periodo ha toccato l’ Italia senza farci prendere in giro? Guardando realmente chi è stato colpito?

C’è un dato che mi ha fatto davvero molto riflettere, prima di tutto il disastro nei primi mesi del 2020 la crescita tendenziale di posizioni occupate è simile per uomini e donne, mentre da marzo in poi questo dislivello aumenta e rimane molto marcato fino alla fine dei documenti che ho analizzato.

Vi riporto che nei primi sei mesi del 2020 rispetto al 2019, 436 mila persone in meno hanno iniziato un lavoro (-30.2%) mentre 490 mila persone in più hanno concluso un rapporto di lavoro nello stesso periodo (+62.2%). in questo momento la percentuale di donne che ha perso il lavoro è stata dell’ 1.3% contro lo 0.7 negativo degli uomini. Un dato che davvero lascia intendere molto.

Il divario di genere che si era creato durante il lockdown non è stato colmato, infatti la variazione tendenziale delle posizioni scende al -2,9% per i maschi fino al -4,8% per le femmine, e il 31 luglio 2020, il divario permane: -1,6% fra gli uomini e -3,1% fra le donne. E qui sottolineiamo di nuovo il fattore di disparità di genere che davvero in questo momento è un argomento che spesso viene tralasciato e non toccato.

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Le donne che sono rientrate a lavoro nel periodo dal 4 maggio al 30 settembre sono un numero molto basso, di 67 mila persone, che avevano perso il proprio lavoro dal 1 febbraio al 3 maggio solo il 42,2% poche, davvero poche per poter dire che c’è una parità di genere che permette di dire si, io sono uguale a tuti gli altri.

Donne che hanno dovuto fare delle scelte, per dover accudire bambini o anziani che altrimenti non avrebbero avuto supporto.

Molto di sotto banco per esempio è stato lasciato l’ argomento salute mentale, si ovviamente siamo partiti dal Digitale che non è un posto per Donne, e siamo arrivati a parlare di questo, ma amici digitali ci siamo arrivati con un filo conduttore ben chiaro.

Le implicazioni Psicologiche che ha lasciato il Covid 19 sono davvero di dimensioni epiche, l’ assenza del contatto ad esempio, cosa che ci è stata vietata dal primo momento per proteggerci da questo cacca di virus, il tocco umano modella e regola la regolazione emotiva durante tutto l’ arco della vita e contribuisce allo sviluppo dei neonati che è importante per la qualità della vita di tutte le relazioni successive (Cascio, Moore,McGlone,2019) Ovviamente questo è solo una minima parte di ciò che mi viene in mente, penso alle donne che avevano in casa mariti che le picchiavano e che sono state costrette a viverci h24.

C’è uno studio che ha indagato ( Tang et al.,2020) ha indagato durante il periodo di lockdon in Cina, l’ incidenza dell’ ansia e della depressione in individui non in quarantena in aree non a rischio di contagio.

I risultati hanno mostrato che i rischi per la salute mentale sono maggiori per le persone che hanno vissuto la quarantena rispetto a quella che non l’ hanno vissuta, però la prevalenza di depressione e ansia è due volte maggiore in persone che si sono trovate in aree non a rischio rispetto a quelli he si sono trovate in zone a rischio, dimostrando che la paura di un potenziale contagio è stato un fattore di stress maggiore rispetto al contagio vero.

Siete donne? Vi sentite tagliate fuori? Urlate con me in questo articolo.

Ringrazio https://www.instagram.com/cristinamichilli/ per avermi aiutato nelle ricerche dei dati inerenti a questo articolo.

Fonti: https://www.infodata.ilsole24ore.com/2021/03/16/limpatto-covid-19-sul-lavoro-delle-donne-cinque-punti/?refresh_ce=1

https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/03/03/news/bocconi_e_plan_international_su_donne_e_tecnologia_l_italia_25ma_in_europa_per_parita_digitale_di_genere-290119201/#:~:text=Il%20mondo%20della%20tecnologia%20non,a%20Grecia%2C%20Romania%20e%20Bulgaria.

Vi Abbraccio fregandomene del Covid

Larossadigitale

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