La Rossa Giornalista:Carlo di webalvolo

Vorrei ringraziare Carlo che si è offerto come prima cavia per questa mia nuova rubrica semi giornalistica. Intervistare colleghi che nel mio campo stanno effettuando progetti differenti dai miei è una grande fonte di ispirazione. Inoltre voglio che non passi il messaggio che tra professionisti ci si debba per forza “tenere lontani”. Uniti è meglio. Uniti nascono grandi progetti.

1. Chi sei?

Sono Carlo Longo, sul web conosciuto anche con il nome “Web al Volo”.

2. Cosa fai?

Sono social media manager freelance e Instagram Specialist. Aiuto piccole-medie realtà e liberi professionisti a “spiccare il volo” sui social media.

Negli ultimi mesi sto dedicando molto del mio tempo in coaching e formazione a chiunque lo richieda. Amo mettermi “alla cattedra” e spiegare per filo e per segno aneddoti e strategie sui social media.

Circa un mese fa ho creato il mio corso sull’influencer marketing (Influ Now) composto da video lezioni che trattano l’argomento della monetizzazione su Instagram.

3. Geolocalizzati!

Opero ad Asti, dal mio personale ufficio di casa :P. Sono nato in Sicilia (provincia di Catania) ma da sempre abito ad Asti, città nella quale vorrei vivere per il resto della mia vita.

4. Da quanto tempo lavori con i Social?

Lavoro a tempo pieno dal 2019. A maggio decisi di lasciare il posto a tempo indeterminato per un’azienda partner Microsoft e dedicarmi alla mia più grande passione: i social.

5. Come mai hai deciso di lavorarci?

Per rispondere a questa domanda devo fare un passo indietro.

Era il 2017 quando decisi di aprire il mio primo blog. Si trattava di un travel blog (“Voce del Verbo Viaggiare”, mamma mia quanti ricordi) e all’interno degli articoli consigliavo alcuni itinerari per viaggiare spendendo poco.

Grazie a questo blog ho scoperto il mondo dei social media. Ho collegato il blog a tutti i social esistenti e pian piano, uno ad uno, ho cominciato a studiarli.

Sembra scontato dirlo ma in quell’anno ho scoperto un vero e proprio amore.

Mi sentivo bravo sui social, crescevo e volevo saperne sempre di più. Sempre in quell’anno ho cominciato a dedicarmi ad alcuni corsi sul social media marketing.

A maggio 2019, come già anticipato, ho lasciato un lavoro con contratto a tempo indeterminato per affrontare un tirocinio in una web agency della provincia di Cuneo.

Ero talmente appassionato da passare interi weekend (e serate) davanti ad un pc con lo scopo di perfezionare le mie conoscenze.

A gennaio 2020 ho aperto la partita IVA e da lì è cominciato il mio percorso in solitaria, fianco a fianco con la mia più grande passione.

6. Ti senti più specializzato in un social? Quale? Perché?

Sì, Instagram.

Utilizzo Instagram praticamente dagli inizi e ho vissuto tutte le diverse trasformazioni.

Sento di poter fornire qualunque tipo di assistenza su questa piattaforma: amo (e odio) ogni singola dinamica, adoro studiarne il funzionamento e mi piacciono le relazioni che si vengono a creare.

7. Da piccolo che lavoro volevi fare?

Come la stragrande maggioranza dei maschietti adoravo il calcio e da grande volevo fare il calciatore professionista.

Non ero male (shhh ti rivelo un piccolo segreto, ho anche sfiorato il grande sogno di un provino alla Juventus) ma pian piano ho capito che non era la mia strada.

8. The social dilemma il tanto acclamato/criticato docufilm Netflix. Il tuo pensiero?

Ho apprezzato molto questo docufilm.

Tratta un argomento che conosco molto bene e quindi non mi ha shockato così tanto. Capisco perché è stato così acclamato/criticato e sono contento che si parli sempre più delle dinamiche dei social network perché esiste ancora molta ignoranza su questi temi.

Spero che in futuro nascano altri docufilm di questo genere; è un mondo in continua evoluzione e merita la giusta considerazione.

9. Se domani non ci fossero più i social come ti sentiresti?

Male!

Ho fatto di questa passione un lavoro; se domani dovessero sparire tutti i social la mia preoccupazione più grande sarebbe “come posso reinventarmi?”. Detto sinceramente… Non mi va! 😛 

10. L’aneddoto più particolare con il cliente. Raccontaci 

Guarda, in realtà in pochi anni ne sono successe talmente tante che non saprei da dove cominciare.

In passato ho dovuto giustificarmi da critiche come “ma se hai così pochi follower come pensi di poter insegnare agli altri come stare sui social” oppure trovare risposte a domande quali “Carlo, mi fai diventare un influencer?”

Come dicevo prima, è un Paese ancora molto indietro sotto certi aspetti. Alcuni faticano a riconoscere il social media manager come una figura professionale. Bisogna fare un lungo respiro, contare fino a dieci e rimboccarsi le maniche.

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