Valentina Tomirotti… Una delle mie Instagram lady preferite!
Una delle donne che secondo me merita di essere conosciuta per la sua forza, la sua tenacia e perché è… Io la conosco e ho voluto che arrivasse anche a voi!

1.VALENTINA, BENVENUTA! IN PRIMO LUOGO MI FAREBBE PIACERE CHE TU RACCONTASSI ALLE PERSONE CHE CI LEGGONO QUALCOSA DI TE. IO TI CONOSCO MA VOGLIO CHE SIA TU A PRESENTARTI.
– Presentarmi diventa sempre più complicato perché sono un po’ come una scatola da regalo: da fuori pensi di capire tutto, ma il contenuto è ben diverso. Metafore a parte, sono una giornalista mantovana di 36 anni, faccio l’impiegata nel mondo della comunicazione e mi occupo soprattutto di comunicazione sul web creando contenuti per aziende o progetti. Scrivo parecchio, su più piattaforme, ma la carta rimane il 1° amore, tanto che il 26 marzo è uscito il mio 1° libro con Mondadori “Un altro (d)anno”. Ma sono soprattutto un’attivista del mondo disabile, perchè voglio raccontare e comunicare un mondo handicap friendly, lo faccio sui social o attraverso il mio blog o grazie all’associazione di turismo accessibile, che ho fondato da poco: Pepitosa in carrozza.
2.COMUNICARE ONLINE SENZA LIMITARMI ALL’ UTILIZZO DEL BLOG COME DIARIO DEL BELLO CHE MI CIRCONDA, MA UTILIZZARE TUTTI I SOCIAL PER LANCIARE MESSAGGI LIVE CARICHI DELLE EMOZIONI CHE STO VIVENDO. PAROLE TUE QUESTE. STAI RIUSCENDO NEL TUO INTENTO?
– Credo di sì, perché è quello che mi piace fare ed è soprattutto quello che sono anche nella vita offline. Non ho un personaggio da inventare o da supportare, io sono proprio così quindi non diventa una fatica.
3.IO TI HO CONOSCIUTO GRAZIE A VERONICA BENINI CHE HA PARLATO DI TE QUANDO AVEVI BISOGNO DI FONDI PER ACQUISTARE LA TUA AUTO. COME PROCEDE ORA CON IL BOLIDE. SO CHE TI STA AIUTANDO A PORTARE AVANTI ANCHE ALTRI PROGETTI
Sì Veronica mi ha aiutata a far conoscere questo pazzo progetto che poi si è molto concretizzato nei fatti. Tutto parte da un bisogno, è stato così anche in questo caso. Volevo prendere la patente e acquistare una macchina che mi concedesse la giusta autonomia. Parliamo di cifre veramente alte che da sola non potevo raggiungere, così ho avuto l’idea di programmare una raccolta fondi su Eppela e costruire attorno un progetto di comunicazione: arrivare a fondare un’associazione di turismo accessibile che raccontasse viaggi e costruisse guide turistiche per chi vive in carrozzina. Bingo! auto comprata, associazione aperta da un mese, pieno fatto, viaggi e racconti iniziati. Potete associarvi tutti e aiutarci a continuare il viaggio e a mappare il territorio rimanendo connessi a www.pepitosaincarrozza.it
4.COME HAI CONOSCIUTO VERONICA?
-Tra me e Veronica è nato tutto sul web, chi non conosce la Spora? per certi versi abbiamo lo stesso temperamento caratteriale che non ci fa fermare al 1° ostacolo. Sono stata una delle sue 9 muse alla 2° edizione di novembre 2018.
5.HAI SEMPRE AVUTO QUESTA VOGLIA DI CONDIVIDERE?
-Non è voglia di condividere è più sapere quanto è importante ricevere informazioni da chi vive già un certo tipo di situazione di privazione fisica, banalmente come funziona questa vita. E’ come se raccontassi un libretto di istruzioni utile a mille altre persone che non sanno da che parte girarsi per uscire da un guaio emotivo o fisico. Quindi se condividere serve, ben venga!
6.HAI ALTRI SOCIAL?
6) Vivo di social e mi potete trovare ovunque, ma quelli che preferisco sono Instagram, Facebook e Twitter, ma vorrei imparare di più su YouTube perché l’ultima delle mie paure è parlare alla massa. In questo periodo sto amando Instagram dove pubblico foto che per me hanno un significato quotidiano e sulle stories cerco di essere utile per i motivi che ho raccontato prima.
7.HAI SCRITTO UN LIBRO! RACCONTACI QUALCOSA DI QUESTA TUA OPERA. QUANTO CI HAI MESSO A SCRIVERLO?
7) “Un altro (d)anno” è come un figlio di pancia, quelle delle emozioni. La gestazione è durata un anno con i tempi di pubblicazione e ho capito di essere pronta a fare questo passo perché avevo digerito Valentina nella totalità. E’ un libro differente dalle aspettative di un lettore che si approccia a chi racconta la sua vita: è costruito come un calendario di 12 mesi ma lungo 36 anni e tocca diversi temi quotidiani, il tutto condito dai #perdire che già si leggono in giro sui miei canali social.
8.COME POSSIAMO SOSTENERTI CON I TUOI PROGETTI?
-L’aiuto che potete darci è importante per continuare a viaggiare con lo scopo di raccontare un Paese accessibile o cercare di risolvere i problemi tecnici (come le barriere architettoniche) per non trovare sorprese per chi viaggia in carrozzina. Il progetto dell’Associazione vive di step: dall’offline all’online in modo interscambiabile per raggiungere più utenza possibile. Tra le finalità c’è la creazione della figura professionale di guida turistica del mondo della disabilità, in grado di viaggiare con uno sguardo alla fattibilità di renderlo possibile a tutti.
Verrà raccontato un Paese attraverso le proprie eccellenze in materia di accessibilità e si cercherà di agire attraverso il cambiamento dei nostri comportamenti, evidenziando le barriere presenti nelle nostre città, chiedendo e coinvolgendo chi di competenza per l’abbattimento o la soluzione alternativa realizzando consulenze o tavoli tematici per seminare civiltà.
Scegliere di associarsi a Pepitosa in carrozza è un grande passo da compiere, un atto di fiducia per il quale ti diremo sempre “grazie”. Con il tesseramento contribuisci a rendere possibili e concreti i progetti che abbiamo in cantiere per raccontare un Paese accessibile a tutti: fisicamente, mentalmente e socialmente utile.
Ti vogliamo a bordo per affrontare questo viaggio insieme: racconta di noi al tuo mondo, passaparola sui km che affrontiamo perché più saremo, più imprese riusciremo a compiere.
Decidi di tesserarti a “Pepitosa in carrozza” collegandoti al sito www.pepitosaincarrozza.it/associati, compila con i tuoi dati e scegli il metodo di pagamento. Riceverai la tessera all’indirizzo fornito. La QUOTA ASSOCIATIVA minima è pari a 10 €.
Ricorda: Ogni ricevuta di donazione è detraibile/deducibile in sede di dichiarazione dei redditi.
Puoi anche decidere di donare, di credere in ciò che facciamo e vogliamo realizzare: tutte le donazioni verranno utilizzate per realizzare i progetti dell’Associazione per promuovere un turismo accessibile e sensibilizzare (nelle scuole, partecipando a convegni, creando eventi) sul tema della disabilità e concretizzando gli aiuti in progetti utili per tutta la comunità.
9.BOUDOIR DISABILITY. CHI DECIDE COSA O CHI E’ PERFETTO. QUESTO PROGETTO SECONDO ME EVIDENZIA L’ ESSENZA DELLA FEMMINILITà. RACCONTA TU DI COSA SI TRATTA.
Il progetto boudoir disability è un altro progetto corposo che ha reso frizzante una parte della mia vita. Insieme a Micaela Zuliani, la fotografa milanese, abbiamo ideato e realizzato questo progetto fotografico e di accettazione del proprio corpo attraverso alcuni miei scatti in biancheria intima. Ho deciso di prestarmi a questo progetto perché c’era bisogno di cambiare i connotati alla concezione sterile di disabilità e anche a me serviva capire fin dove potevo spingermi. Il progetto è andato molto bene, uscendo su molte testate nazionali e anche in tv, ma soprattutto funzionò il messaggio di femminilità ad ogni costo perché questo è quello che siamo.


10.HAI ALTRI PROGETTI SIMILI IN BALLO?
Al momento no, sono in stand-by per ricaricare mente e cuore. Ogni tanto serve e poi l’associazione va alimentata ogni giorno e la promozione del libro in giro per l’Italia continua.
11.HAI IN PROGRAMMA DI SCRIVERE UN ALTRO LIBRO?
-Sì mi piacerebbe molto e ho qualche idea che sto prendendo in considerazione, ma sto solo preparando il terreno per la nuova semina. E’ presto, “un altro (d)anno” ha ancora bisogno di essere raccontato al pubblico.

12.COSA PENSI DEL MONDO DEL WEB IN QUESTO MOMENTO?
– Ho la percezione di un mondo saturo di fuffa e fuffologi, credo che l’unicità paghi sempre, ma soprattutto la lealtà dell’essere umano. E’ un mondo troppo veloce per fare progetti meticolosi, la cosa importante è non fare passi falsi
13.A CHI APPROCCIA ORA COSA DICI?
-Essere onestamente voi stessi e scavatevi la vostra nicchia che dei tuttologi il mondo è pieno. Imparate a nuotare da soli, è possibile.
14.IO CHIEDO SEMPRE ALLE PERSONE CHE INTERVISTO UNA FRASE O UN PENSIERO DA LASCIARE A CHI CI LEGGE.
-Ti lascio col mio prossimo tatuaggio: La consapevolezza non è mai un punto di arrivo, ma la partenza
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